Introduzione
Tra il 2001 e il 2004, la signora Vassula Rydén ha avuto un dialogo ufficiale con la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) del Vaticano richiesto dall’allora Prefetto della CDF, il Cardinale Joseph
Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI.
Lo scopo di questa relazione non è quello di fornire della facile propaganda alla signora Rydén, ma
piuttosto di offrire una visione dettagliata ed equilibrata circa l’avanzamento e l’esito di questo dialogo.
Si deve qui sottolineare che il dialogo ha in effetti avuto luogo e che ha raggiunto una conclusione
prudente ma positiva. L’intero dialogo tra la signora Rydén e la CDF è stato pubblicato sotto forma di fascicolo nel 2004 e – su specifica richiesta del Cardinale Ratzinger – in tutte le successive versioni dei libri della signora Rydén intitolati La Vera Vita in Dio (TLIG = True Life in God), che rievocano altri casi di critica della CDF che sono stati chiariti attraverso il dialogo. Come verrà spiegato in questa relazione, il Cardinale Ratzinger aveva dapprima rifiutato di incontrare la signora Rydén, quando gli fu richiesto nel 1999, a causa della “situazione della Notificazione”, come lui diceva. Tuttavia, quello che invece propose, è stato l’avvio di un dialogo ufficiale con la CDF. E’ stato questo dialogo e il suo esito positivo che hanno reso possibile al Cardinale Ratzinger di ricevere la signora Rydén, insieme a me, in udienza privata nel Novembre 2004, durante la quale ho scattato la foto qui sotto.
Deve esser chiaro che il dialogo in sé non implica un’ “approvazione” ufficiale dei messaggi de La Vera Vita in Dio di cui la signora Rydén ha fatto esperienza. La Notificazione con alcuni commenti
critici sull’esperienza della signora Rydén resta formalmente in vigore. Soltanto la pubblicazione di una nuova Notificazione potrebbe “annullare” quella precedente del 1995, e tale pubblicazione, molto
probabilmente, non si verificherà durante la vita della signora Rydén, stante la posizione sempre prudente del Vaticano sui presunti mistici ancora viventi.
Quando la signora Rydén chiese al Cardinale Ratzinger, durante questa udienza, che cosa la CDF
avrebbe risposto riguardo al suo status, egli rispose: “Dunque, diremo che ci sono state modifiche, nel senso che abbiamo scritto ai vescovi interessati dicendo che ora sarebbe necessario leggere la
Notificazione nel contesto della sua prefazione e con i nuovi commenti che lei ha fatto.” (Vedere più sotto nel Dialogo)
Ci sono almeno tre ragioni per cui io sento mio dovere mettere in relazione i fatti di questo dialogo:
1. Io per primo ho richiesto il dialogo con l’allora Cardinale Ratzinger a seguito di una mia intervista
pubblicata sia sulla rivista Communio nel 1999 che altrove.
2. Dal 1997 al 2001 ho scritto la mia tesi di dottorato sul tema della Profezia Cristiana alla Pontificia
Università Gregoriana. Essa contiene un paragrafo sul caso della signora Rydén come possibile
esempio storico di un’esperienza vista da molti come profetica. E’ stata publblicata dalla Oxford University Press in 2007, con prefazione scritta dal Cardinale Ratzinger (vedere www.christian-prophecy.org). Dopo questi studi, ho insegnato teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e,
di conseguenza, ho vissuto a Roma dal 1997 al 2004 potendo seguire da vicino ed impegnandomi
nel dialogo. Quindi, io sono testimone di tutto ciò che è accaduto.
3. Alcune persone hanno sollevato dubbi circa la legittimità o la natura positiva del dialogo,
parzialmente causati da una lettera piuttosto enigmatica del Cardinale William Levada, l’attuale
prefetto della CDF, datata Gennaio 2007, che più avanti porrò nella giusta prospettiva. Pertanto, con
questa relazione, desidero dissipare possibili dubbi sulla legittimità e il positivo esito del dialogo
La presente relazione fa riferimento a:
La premessa del dialogo dal 1995-1999
Il dialogo stesso dal 1999-2004 che si è concluso con l’incontro sopra menzionato tra il Cardinale
Ratzinger e la signora Rydén.
Gli sviluppi successivi derivanti dalla lettera del Cardinal Levada del gennaio 2007.
Tutta la documentazione menzionata nella presente relazione è in possesso dell’autore. Per scopi
importanti, le copie possono essere ottenute contattandomi all’indirizzo: [email protected].
Cordiali saluti,
Niels Christian Hvidt, ThD
Premessa
Nel 1995, la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha pubblicato una Notificazione del 1995 riguardante la signora Vassula Rydén. La Notificazione è stata inviata a tutte le Conferenze Episcopali del mondo. Come affermato nella Notificazione, l’indagine terminata con la sua pubblicazione “ha messo in evidenza – oltre agli aspetti positivi – una serie di elementi fondamentali che devono essere considerati negativi alla luce della dottrina cattolica”.
La Notificazione del 1995 è stata confermata in una seconda Notificazione l’anno successivo che ha
portato una certa confusione dovuta al fatto che la prima Notificazione non era stata firmata.
Questa era la situazione riguardante la signora Rydén e i suoi libri, intitolati “La Vera Vita in Dio” quando sono arrivato a Roma alla fine dell’agosto 1997. Avevo conseguito il master in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Università di Copenaghen, un’università statale quasi interamente improntata su di un patrimonio teologico luterano. Quindi, in quanto cattolico, era normale per me proseguire gli studi di laurea a Roma.
Ero iscritto presso la Pontificia Università Gregoriana, e lì ho continuato la mia ricerca sulla teologia della Profezia Cristiana sotto la direzione del padre Prof. Elmar Salmann del Pontificio Istituto di Sant’Anselmo.
Avendo letto scritti dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger, mi sono azzardato a chiedergli un colloquio sul tema della Profezia Cristiana. La prima volta glielo chiesi dopo una delle Messe del giovedì mattina nel seminario tedesco, Campo Santo, all’interno del Vaticano. Il Cardinale Ratzinger era presente alla maggior parte di queste Messe mattutine ed io vi partecipavo spesso in quanto celebrate nella mia lingua madre, il tedesco, e in modo splendido. Durante i periodi in cui c’erano molti pellegrini – la chiesa era piena, ma al di fuori dei mesi di punta eravamo solo i seminaristi e un paio di residenti tedeschi a Roma. In questa particolare celebrazione ero con la professoressa Yvonne Maria Werner dell’Università di Lund in Svezia che ha tradotto libri scritti dal Cardinale Ratzinger ed è molto esperta nella sua teologia. Insieme, ci siamo avvicinati e gli abbiamo richiesto un’intervista. Egli ha gentilmente risposto che avrei dovuto scrivere alla CDF per questa richiesta, e così ho fatto.
La lettera, che richiedeva l’intervista con il Cardinale Ratzinger, è stata inviata il 19.02.98. Ho
ricevuto una risposta positiva dal segretario personale del Cardinale Ratzinger, a quel tempo, mons.
Joseph Clemens.
L’intervista ha avuto luogo un mese dopo presso la CDF nella sala delle udienze del Cardinale
Ratzinger. La professoressa Werner era presente durante l’intervista. Prima dell’intervista avevo inviato le mie domande al Cardinale Ratzinger su cui lui si era preparato benissimo. L’intervista è durata 50 minuti, il Cardinale è stato molto eloquente ed ha fornito un livello di riflessione pronto per la pubblicazione quasi alla lettera. Dopo la trascrizione e la revisione, ho inviato il testo alla CDF per l’approvazione e mi è stato restituito con modifiche minime qualche settimana dopo.
Appena ho posto al Cardinale Ratzinger l’ultima domanda riguardante la signora Rydén (leggere l’intervista qui), la sua voce è cambiata improvvisamente, ha alzato le braccia in alto, ed ha esclamato: “Oh, questa è una questione enorme e problematica. Forse sarebbe meglio tralasciare questa cosa per il momento!” Mi sono permesso di insistere, chiedendogli: “La gente ha detto che la signora Rydén è stata condannata dal Vaticano. E’ vero questo?”
La sua risposta è stata pronta: “Lei ha toccato un tema molto problematico. No, la Notificazione è un
avvertimento, non una condanna. Dal punto di vista strettamente procedurale, nessuna persona può essere condannata senza processo e senza aver avuto la possibilità di esporre prima i propri punti di vista. Quello che diciamo è che ci sono molte cose che non sono chiare. Ci sono alcuni elementi apocalittici discutibili e aspetti ecclesiologici che non sono chiari. I suoi scritti contengono molte cose buone ma il grano e la pula si confondono. Questo è il motivo per cui abbiamo invitato i fedeli cattolici ad osservare il tutto con occhio prudente e a misurarlo con il metro della costante fede della Chiesa.”
Ho chiesto: “La procedura per chiarire la questione sta continuando?”
Il Cardinale Ratzinger ha risposto: “Sì, e durante il processo di chiarificazione il fedele deve essere
prudente, mantenendo un atteggiamento di discernimento. Non vi è dubbio che vi è un’evoluzione negli scritti che ancora non sembra sia conclusa. Dobbiamo ricordare che essere in grado di impostare sé stessi come la parola e l’immagine del contatto interiore con Dio, anche in caso di misticismo autentico, dipende sempre dalle possibilità dell’anima umana e i suoi limiti. Fiducia illimitata deve essere posta solo nella vera Parola della Rivelazione che incontriamo nella fede trasmessa dalla Chiesa.
Il 29.05.98 inviai una lettera al Cardinale Ratzinger chiedendogli il permesso di pubblicare
l’intervista nelle riviste scandinave Signum e AC Revue, dopo aver ricevuto le modifiche della CDF. Più
tardi, ricevetti il permesso di farla pubblicare altrove: Communio, 30Giorni, e altre pubblicazioni.
Il 23.01.99 inviai una lettera al Cardinale Ratzinger in cui espressi preoccupazione per le dure
parole usate (“il grano e la pula si confondono”) parlando a proposito della signora Rydén. In seguito, incontrandolo nuovamente in Campo Santo, gli parlai a questo riguardo. A quel tempo, era irremovibile sulla suddetta critica. Quando gli ho chiesto di riconsiderare le parole riguardanti la signora Rydén “il grano e la pula si mescolano”, ha risposto subito: “Beh lo sono!” Fine della storia. A quel tempo, il Cardinale Ratzinger era ancora convinto che ci fossero degli elementi non sani negli scritti della signora Rydén.
Questa era la situazione quando ho parlato con la signora Rydén circa la possibilità di un dialogo formale con la CDF. La signora Rydén sapeva che il risultato avrebbe potuto essere peggiore della Notificazione del 1995. La Notificazione era stata solo un avvertimento, come aveva detto il Cardinale Ratzinger durante l’intervista. Tuttavia, un dialogo formale avrebbe potuto dar seguito ad una condanna se la CDF avesse ritenuto gli scritti eretici dopo il dialogo. Siccome la signora Rydén è del tutto convinta che essi hanno origine da Cristo stesso, non è apparsa esitante nemmeno un secondo di affrontare il rischio e, quindi, si è resa disposta ad impegnarsi per un dialogo con la CDF.
Dialogo Effettivo
Il 01.06.99 chiesi all’allora Cardinale Joseph Ratzinger, dopo la Messa del mattino, se fosse
disposto ad incontrare la signora Vassula Rydén. In modo molto tranquillo rispose che non sarebbe stato possibile in quel momento a causa della situazione creatasi con la Notificazione del 1995. Tuttavia, disse che avrebbe gradito che la signora incontrasse il suo segretario, l’allora Arcivescovo Tarcisio Bertone, S.D.B., ora Cardinale e Segretario di Stato in Vaticano. Avrei dovuto incontrare il sottosegretario di quel tempo, padre Gianfranco Girotti, numero tre nella gerarchia della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) per prendere accordi.
Questo incontro ebbe luogo poche settimane più tardi. Con mia grande sorpresa, non solo padre Girotti, ma anche l’Arcivescovo Bertone era presente. Abbiamo discusso la situazione riguardante la Notificazione. L’Arcivescovo Bertone ha sottolineato che il Vaticano è sempre stato interessato al dialogo e che ciò valeva anche per la signora Rydén. Ha chiesto che i dettagli di un eventuale incontro con la signora Rydén fossero per il momento tenuti riservati.
Sulla base di questo primo incontro, la signora Rydén inviò una richiesta ufficiale per un dialogo
alla CDF il 06.07.00.
Il primo incontro informale tra la signora Rydén e i funzionari del Vaticano ebbero luogo il
14.02.01. Erano presenti l’Arcivescovo Bertone, padre Girotti, la signora Rydén ed io. La conversazione è stata cordiale e informale. L’Arcivescovo Bertone chiese alla signora Rydén circa la sua provenienza, il lavoro del marito presso il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e, naturalmente, la sua esperienza.
In questa riunione è stato concordato che la signora Rydén avrebbe dovuto entrare in un dialogo formale con la CDF. Per questo, sarebbero stati nominati dei consulenti per leggere e valutare gli scritti della signora Rydén, intitolati La Vera Vita in Dio, e ogni successiva linea di condotta avrebbe tratto fondamento dalle loro conclusioni. Una delle preoccupazioni dell’Arcivescovo Bertone era la presenza di errori nella traduzione italiana che avrebbero dovuto essere modificati e su cui la signora Rydén era d’accordo.
Una discussione informale poi è seguita in merito all’apostolato della signora Rydén. L’Arcivescovo
Bertone sembrava colpito dicendo che a lui questo appariva come una missione e che la signora Rydén era “un apostolo” nei circoli diplomatici. La signora Rydén gli ha raccontato il modo in cui riceve i messaggi sotto forma di locuzioni.
Il 20.03.01 inviai una lettera all’Arcivescovo Bertone con i saluti della signora Rydén
assicurandogli che la traduzione italiana sarebbe stata controllata.
Nel dicembre 2001 ricevetti una telefonata da padre Girotti in cui richiedeva tre copie di tutti i
libri de La Vera Vita in Dio, pubblicati a quella data in lingua inglese, per i consulenti. Consegnai questi libri a padre Girotti alcuni giorni più tardi insieme a diversi video dei discorsi della signora Rydén.
Il 04.04.02 la signora Rydén ricevette una lettera da padre Prosper Grech, noto professore di
teologia biblica presso l’Istituto Patristico Augustinianum. La signora Rydén ed io lo avevamo incontrato in una riunione in cui la signora Rydén aveva parlato ai sacerdoti presso la Casa Editrice Dehoniane di Roma alcuni mesi prima. In parte era interessato all’esperienza della signora Rydén perché aveva studiato la teologia della profezia nel Nuovo Testamento. P. Padre Prospero scrisse di aver ricevuto l’incarico dal Cardinale Ratzinger di porre alla signora Rydén cinque domande per darle “l’opportunità di chiarire il significato di alcune affermazioni contenute” negli scritti de La Vera Vita in Dio. La signora Rydén ha quindi incontrato Padre Grech insieme a me per stabilire ulteriormente il modo in cui la CDF avrebbe gradito lei rispondesse.
La signora Rydén, pertanto, si mise al lavoro sulle risposte. Nella lettera di Padre Grech le era stato
richiesto di consultare teologi per aiutarla a formulare i suoi pensieri, e così lei lo chiese a me insieme al compianto Mons. Eleuterio Fortino del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e al vescovo Teran Dutari di Quito, in Ecuador.
Le risposte della signora Rydén alla CDF sono state presentate sotto forma di lettera il 6 luglio
2002. P. A Padre Grech è stato permesso di vedere le sue risposte prima che fossero presentate. Le definì
“eccellenti”.
Alla fine dell’estate, di nuovo a Roma, ritornai alla Messa mattutina in Campo Santo. Qui
incontrai il Cardinale Ratzinger. Venne da me spontaneamente ed esclamò in tedesco: “Ah! Die Vassula hat ja sehr gut geantwortet”. Ovvero: “Ah, Vassula ha risposto molto bene!” Era chiaramente molto contento delle sue risposte e non si astenne dall’esprimere questa soddisfazione. Tuttavia, non successe niente fino al 2003, quando la signora Rydén di nuovo scrisse al Cardinale Ratzinger.
Il 16.01.03 incontrai il Cardinale Ratzinger dopo la Santa Messa nel Campo Santo. Gli portai
una lettera della signora Rydén datata 15.01.03 in cui esprimeva rammarico per la mancata risposta alla sua replica. Parlava anche della calunnia che continuava a tormentarla; per esempio, una recente lettera al quotidiano cattolico italiano Avvenire contenente un’intervista a Padre François Dermine, che l’aveva in precedenza screditata scrivendo che era stata “condannata” dal Vaticano.
Una lettera fu inviata dalla CDF a tutte le Conferenze Episcopali del mondo. Conteneva una
richiesta di informazioni sulla signora Rydén e le sue attività dopo la Notificazione del 1995: “Ora che sono passati alcuni anni, la Congregazione sarebbe grata se voi poteste fornire – in modo riservato –
informazioni, e possibilmente la valutazione, relativamente all’attuale influenza della signora Rydén sui cattolici in tutto il mondo. ”
Allo stesso tempo, il Cardinale Ratzinger, attraverso Padre Grech, richiese alla signora Rydén che il
dialogo (le domande poste dalla CDF e le risposte della signora Rydén) fosse inserito nel volume
successivamente pubblicato de La Vera Vita in Dio. Lo scopo di questa richiesta era quello di rendere il mondo edotto riguardo al dialogo, ma, evidentemente, anche una prova per assicurarsi che le risposte della signora Rydén fossero veramente le sue. Il dialogo è stato stampato nel volume 12 e nelle successive ristampe de “La Vera Vita in Dio”.
I mesi passavano. Spesso incontravo il Cardinale Ratzinger, Mons. Clemens, e in seguito Mons. Georg Gänswein, che poi ha assunto il ruolo di segretario del Cardinale Ratzinger dopo Mons. Clemens, e altri prelati che avevano familiarità con il processo, e sempre ripetevano: “Le macine lavorano lentamente in Vaticano.” Mons. Gänswein mi disse che dovevamo avere pazienza affinché nessuno venisse coinvolto nel processo e il Cardinale Ratzinger stesso mi disse che, benché volesse vedere una nuova Notificazione, doveva “obbedire ai cardinali”. Ho raccolto, da questa affermazione che alcuni cardinali erano contrari alla prospettiva di un esito decisamente positivo su un dialogo con una mistica contemporanea che avrebbe potuto tradursi in una nuova Notificazione che avrebbe reso la precedente obsoleta.
P. Padre Grech mi confermò che la reazione alle risposte della signora Rydén era stata
effettivamente molto positiva. Nonostante questo, però, la CDF non avrebbe emesso una “nuova”
Notificazione che avrebbe abolito la prima del 1995. Piuttosto, la risposta positiva avrebbe mantenuto un “basso profilo”.
P. Grech, durante un incontro con l’Arcivescovo Angelo Amato, chiese informazioni circa la fine del
processo riguardante la signora Rydén. Mons. Amato rispondendo piuttosto bruscamente disse che non ci sarebbe stata alcuna risposta e che la Notificazione sarebbe rimasta. Tuttavia, apprendemmo che la CDF stava prendendo in considerazione di scrivere nuovamente alle Conferenze Episcopali che avevano risposto negativamente alla lettera del Cardinale Ratzinger di cui sopra relativamente alla signora Rydén.
La signora Rydén apprese questa informazione con grande delusione. La sua sincera convinzione era che se l’esito del dialogo fosse stato negativo, la CDF lo avrebbe proclamato pubblicamente e forse l’avrebbe anche condannata formalmente. Ma ora che la conclusione era piuttosto positiva, la risposta sarebbe stata “mantenuta con basso profilo”.
Il 29.06.04 la signora Rydén scrisse perciò una lettera al Cardinale Ratzinger esprimendo il suo
disappunto per la mancata risposta:
Le chiedo di comprendere se ora mi domando: allora qual’era lo scopo dell’intera procedura? Lei
aveva detto nell’intervista a Niels Christian Hvidt pubblicata in “30 Giorni” che una persona non
poteva essere condannata senza un processo. Sono condannata, o sono assolta e non trovata
colpevole? Un giudice e la giuria in un qualsiasi tribunale dichiarerebbe il verdetto. Ma qui, il giudice
e la giuria sembrano aver abbandonato i loro posti. Nessuno in tutto il mondo saprà che Lei ha scritto
ad alcune Conferenze Episcopali … Lavorare per Cristo ha le sue sofferenze e le sue grazie, ma
accrescere inutilmente le mie prove credo questo irriti Dio.
Io quindi, con la stessa fiducia che ho avuto in Sua Eminenza per tutto il tempo, Le chiedo
ardentemente: La prego di fornirmi qualsiasi tipo di scritto da parte Sua, anche solo una lettera che
porti uno spirito positivo affinché la gente veda che la vostra conclusione non è stata negativa.
Inoltre, avevo compreso che avrei avuto l’onore di incontrarLa una volta concluso il processo. Sono
ancora desiderosa di incontrarLa di persona e Le chiedo udienza.
Come risposta diretta a questa lettera, la signora Rydén ricevette due settimane più tardi, una
lettera datata 10 luglio 2004 da Padre Josef Augustine Di Noia, il nuovo sottosegretario presso la CDF. Egli informava la signora Rydén che la CDF aveva scritto ad un certo numero di Presidenti delle
Conferenze Episcopali e includeva una copia di detta lettera. Anche questa nuova lettera della CDF alle Conferenze Episcopali era datata 10 luglio 2004. Più tardi apprendemmo che era stata inviata ai Presidenti delle cinque Conferenze Episcopali che avevano risposto alla richiesta di informazioni di cui alla lettera del 07.04.03 di cui sopra.
La lettera riportava le seguenti informazioni:
Come Ella sa, nel 1995 questa Congregazione ha pubblicato una Notificazione sugli scritti della
Sig.ra Vassula Rydén. Successivamente, a seguito di una richiesta della medesima vi è stato un
dialogo approfondito, a conclusione del quale la suddetta Vassula Rydén, con lettera del 4 aprile
2002, poi pubblicata sull’ultimo volume de “La Vera Vita in Dio”, ha fornito utili chiarificazioni circa la sua situazione matrimoniale, nonché circa alcune difficoltà che, nella citata Notificazione, erano state
avanzate nei confronti dei suoi scritti e della sua partecipazione ai sacramenti (cfr. Allegato).
Dal momento che in codesto Paese vi è stata una certa diffusione degli scritti in oggetto, questo
Dicastero ha ritenuto utile informarLa di quanto sopra. Allo stesso tempo occorrerà richiamare i fedeli cattolici, per quanto riguarda la partecipazione ai gruppi di preghiera di carattere ecumenico
organizzati dalla medesima Sig.ra Rydén, ad attenersi alle disposizioni dei Vescovi diocesani.
Questa la risposta positiva “di basso profilo” che la CDF avrebbe emesso!
L’intero dialogo tra la signora Rydén e la CDF è stato pubblicato sotto forma di fascicolo
nell’ottobre 2004. Esso contiene la lettera iniziale di Padre Grech alla signora Rydén con cinque domande, le risposte della signora Rydén alle domande, e la lettera di Mons. Di Noia alla signora Rydén del 10.07.04 con una copia della lettera del Cardinale Ratzinger alle Conferenze Episcopali. La prefazione è stata curata dall’Arcivescovo Ramon Argüelles delle Filippine e la conclusione da un commento di Padre Lars Messerschmidt della Danimarca. Il fascicolo del dialogo completo può essere scaricato QUI.
L’intero dialogo tra la signora Rydén e la CDF era stato avviato con la mia richiesta al Cardinale
Ratzinger di incontrare la signora Rydén nel 1999. Come accennato in precedenza, egli rispose che non era possibile in quel momento a causa della situazione creatasi con la Notificazione del 1995 ma avrebbe gradito che la signora Rydén avesse avuto un dialogo con la CDF. Ora il dialogo era stato completato e la situazione chiarita. Quindi, era giunto il momento di chiedere al Cardinale Ratzinger l’incontro promesso molto tempo prima nel caso il dialogo avesse avuto esito positivo.
Ho fatto questa richiesta al Cardinale Ratzinger, proprio come aveva fatto la signora Rydén con la sua
lettera del 29.06.04 di cui sopra. Il Cardinale Ratzinger mi disse che, sì, avremmo davvero dovuto avere questo incontro, ma che avrebbe dovuto essere ben preparato dal momento che aveva “un carattere semi ufficiale”. Nel frattempo il signor e la signora Rydén stavano partendo per Washington dove il signor Rydén stava per assumere un nuovo incarico presso la Banca Mondiale.
Il Cardinale Ratzinger concesse l’udienza il 22.11.04. Fummo ricevuti molto cordialmente dapprima dal suo segretario personale, Mons. Gänswein, e poi dal Cardinale Ratzinger stesso nella sua magnifica sala delle udienze presso la Congregazione per la Dottrina della Fede. Presi nota della nostra conversazione subito dopo l’incontro e sono convinto di esser stato preciso nel riferire i punti essenziali.
La conversazione è stata informale e molto cordiale. Si è tenuta in francese, la lingua in comune meglio parlata da tutti. Il Cardinale Ratzinger ha iniziato esclamando: “Bene, finalmente possiamo incontrarci”. Questa esclamazione ha lasciato chiaramente intendere che il processo con la signora Rydén era terminato con successo e che questa era la ragione per cui l’incontro poteva aver luogo. La signora Rydén rispose con un’espressione di cordiale gratitudine per il fatto che Sua Eminenza aveva mostrato il coraggio di avere un dialogo con lei e che, sebbene avesse voluto vedere una seconda Notificazione, aveva compreso e apprezzato moltissimo che il Cardinale Ratzinger aveva fatto tutto quanto aveva potuto e aveva lottato duramente per il suo caso.
Il Cardinale Ratzinger rispose:
Bene, noi cerchiamo sempre la pace. Noi tutti cerchiamo di fare ciò che il Signore ci dona e di vivere
al servizio del Signore, e speriamo che il Signore ci guidi in pace. Naturalmente, abbiamo, come ben
sapete, anche questo compito di difendere l’identità della fede cattolica e la disciplina della fede, e in
questo senso, facciamo tutto quello che possiamo. Speriamo che il Signore perdoni i nostri errori e ci
conceda il giusto cammino.
Una lunga conversazione è seguita sulla missione della signora Rydén, sul suo dialogo con gli altri cristiani e anche con le altre tradizioni di fede, come i musulmani riguardo al carattere della fede cristiana.
L’opinione del Cardinale Ratzinger era che tali dialoghi sono difficili, ma che sono molto importanti. Alla fine della conversazione, la signora Rydén pose al Cardinale Ratzinger una domanda su cui aveva riflettuto dopo la delusione della risposta “di basso profilo” della CDF:
“L’ultima domanda: quale sarebbe la risposta, se qualcuno dovesse chiamare il vostro ufficio, al fine
di rassicurare sé stesso sul mio caso e chiedesse: ‘La Notificazione è ancora valida?’ Quale sarebbe
la vostra risposta?”
Il Cardinale Ratzinger rispose:
“Dunque, potremmo dire che ci sono state modifiche nel senso che abbiamo scritto ai vescovi
interessati che si dovrebbe ora leggere la Notificazione nel contesto della sua prefazione e con i
nuovi commenti che lei hai prodotto.”
Siamo rimasti d’accordo di rimanere in dialogo. Se la CDF dovesse avere altre domande per la signora Rydén, lei avrebbe risposto. Inoltre, se la CDF avesse qualsiasi domanda riguardante l’attività dei lettori de La Vera Vita in Dio, la signora Rydén sarebbe stata felice di consigliare questi lettori di conseguenza.
Alla fine dell’incontro, la signora Rydén offrì al Cardinale Ratzinger un’icona, che ricevette con gratitudine. E’ stata scattata una foto di Sua Eminenza e la signora Rydén.
Gli sviluppi successivi dal 2004 al 2007
La signora Vassula Rydén si è ritenuta molto soddisfatta del risultato del dialogo. Ritenne che fosse
profondamente ingiusto che la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) non emettesse una nuova Notificazione con una sintesi circa i risultati del dialogo, tuttavia ella ha apprezzato il lavoro che la CDF e in particolare il Cardinale Joseph Ratzinger avevano svolto. Mai si sarebbe aspettata che la CDF potesse emettere nuove dichiarazioni negative, soprattutto ora che il Cardinale Ratzinger era stato eletto papa.
Per manifestare il suo impegno al continuo spirito di scambio e di dialogo, la signora Rydén
scrisse una lettera al Cardinale William Levada (allora ancora Arcivescovo) dopo la sua elezione come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, così come all’Arcivescovo Angelo Amato, il segretario della CDF. Nella lettera assicurò ad entrambi il suo desiderio di voler continuare a comunicare con la CDF così come concordato durante l’udienza con il Cardinale Ratzinger, e che essi avrebbero potuto rivolgersi a lei ogni volta che avessero avuto ulteriori domande da porre. Purtroppo la signora Rydén non ha avuto riscontro da alcuno di essi.
Il 25 gennaio 2007, il Cardinal Levada inviò una lettera a tutte le Conferenze Episcopali
riguardante la signora Rydén. E’ stata motivata dalle numerose richieste che la CDF ha continuato a
ricevere circa la signora Rydén, “in particolare per quanto concerne il valore della Notificazione del 6
ottobre 1995 e i criteri da seguire per definire le disposizioni della Chiesa locale riguardo all’opportuniità di diffondere gli scritti della signora Vassula Rydén”. Si prosegue con tre precisazioni:
1. Come è già stato spiegato più sopra in questa relazione, la Notificazione rimane valida.
2. Tuttavia, la signora Rydén ora ha “fornito chiarimenti su alcuni punti problematici che apparivano
nei suoi scritti ed anche sulla natura dei suoi messaggi che non si presentano come rivelazioni
divine, ma piuttosto come sue meditazioni personali (riferimento alla chiarificazione della signora
Rydén nel dialogo). Dal punto di vista normativo, quindi, dopo le suddette chiarificazioni, occorre una
valutazione prudenziale da fare caso per caso, tenendo conto della possibilità concreta che hanno i
fedeli di leggere gli scritti nel contesto di tali chiarificazioni.”
Così, il Cardinale Levada confermava quanto aveva risposto il Cardinale Ratzinger quando la signora
Rydén gli chiese come essi avrebbero risposto se la gente avesse chiamato per chiedere del suo
caso (vedi sopra): la Notificazione e gli scritti della signora Rydén dovrebbero ora essere letti alla
luce dei chiarimenti che ella aveva fornito. In altre parole, il consiglio universale di non leggere i
messaggi, espresso nella Notificazione del 1995, era stato modificato in senso più positivo, per cui
era ormai una questione di “giudizio caso per caso”.
Un’espressione, tuttavia, rimane enigmatica: la lettera afferma che la signora Rydén nei suoi
chiarimenti presenta i suoi messaggi “non come rivelazioni divine, ma piuttosto come sue meditazioni personali”. Un attento esame dei suoi chiarimenti rivela che tale espressione non si trova da nessuna parte nella suddetta lettera. La signora Rydén conferma che c’è una differenza normativa tra la sua esperienza e la Rivelazione Divina (con la R maiuscola), ma da nessuna parte dice che sono il risultato di “meditazioni personali.”
3. L’ultimo paragrafo è stato una sorpresa. La conclusione piuttosto positiva del punto 2, è seguita da una dichiarazione: “non sembra opportuna la partecipazione di cattolici ai gruppi di preghiera
organizzati dalla signora Rydén” e i fedeli devono “attenersi alle disposizioni del Direttorio
ecumenico, del Codice di Diritto Canonico e degli Ordinari Diocesani “.
La lettera fu completamente inaspettata dalla signora Rydén. Ella era contenta che essa confermava il dialogo e che la CDF ancora la teneva in considerazione per aver fornito i “chiarimenti utili” che la lettera del Cardinale Ratzinger del luglio 2004 menzionava. Tuttavia rimaneva preoccupata per alcune ambiguità significative che aveva rilevato nella lettera.
La signora Rydén espresse tre principali preoccupazioni in una lettera del 18 maggio 2007 al
Cardinale Levada:
1. Ha espresso la sua delusione riguardo all’emissione di questa nuova dichiarazione negativa e, ancora una volta, per il fatto di non era stata chiamata, nonostante l’impegno espresso dalla CDF di chiamare tutti gli autori per i quali si ritiene qualcosa a loro riguardo, come era successo con la prima Notificazione del 1995 e quanto ne è seguito con la Notificazione del 1996.
2. Nella lettera, ella ha rilevato tre errori, vale a dire che la sua lettera di risposta non è stata pubblicata il 04.04.02, come indicato nella lettera del Cardinale Levada, ma il 26.06.02, inoltre non nel volume 10, ma nel volume 12 degli scritti de La Vera Vita in Dio (nella versione inglese TLIG – ndr.), è stato pubblicato il dialogo, e questo potrebbe confondere i lettori. Ma ancora più importante, la signora Rydén ha sottolineato come la dichiarazione riportava il modo in cui ella aveva presentato i suoi scritti “semplicemente come il risultato delle sue meditazioni private.” Per citare la signora Rydén: “Questo non è assolutamente vero! Queste parole non si trovano da nessuna parte nella mia lettera. Ho chiaramente fatto notare che i miei messaggi (come tutte le rivelazioni post-bibliche) non si pongono allo stesso livello della Rivelazione Pubblica, ma questo non conduce me o chiunque altro, con una minima conoscenza dei miei scritti, alla conclusione che essi non sono altro che mie meditazioni personali. Sono doni della divina provvidenza per il bene della Chiesa “.
3. Ha espresso il suo stupore al Cardinale che afferma che “non sembra opportuna” la partecipazione di cattolici ai gruppi di preghiera ecumenici de La Vera Vita in Dio, in quanto il Codice di Diritto Canonico Cattolico non solo permette ma persino richiede che tali gruppi di preghiera ecumenici si formino.
Infine ella ha confermato, ancora una volta, il suo desiderio di continuare il dialogo con la CDF, chiedendo al Cardinale Levada di esprimere qualsiasi preoccupazione la CDF possa ancora avere nei confronti dei suoi scritti o delle sue attività, in modo che lei possa chiarire proprio come l’allora Cardinale Ratzinger le aveva concesso di fare.
Copie della lettera sono state inviate a Papa Benedetto XVI, al Cardinale Bertone, ora Segretario di Stato, a Mons. Angelo Amato, allora segretario della CDF, al Cardinale Walter Kasper, allora Presidente del Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, al fu Mons. Eleuterio Fortino, allora
sottosegretario dello stesso consiglio e responsabile per il dialogo con gli ortodossi, e a Mons. Georg
Gänswein, il segretario personale di Papa Benedetto XVI.
Nel giugno 2007 la signora Rydén ricevette una risposta da Mons. Gabriele Caccia, per conto
del Cardinale Bertone, assicurandole che il Cardinale aveva preso atto del contenuto della sua lettera.
Più avanti nella stessa estate, la signora Rydén ricevette una risposta da Mons. Amato. Egli
comunicava che la CDF aveva scritto alle Conferenze Episcopali proprio affinché queste fossero informate del dialogo, sottintendendo che la signora Rydén avrebbe dovuto essere riconoscente di tale cosa e che la lettera del Cardinale Levada era una cosa buona per la signora Rydén, citando testualmente Mons. Amato: “Con riferimento alle preoccupazioni da Lei espresse nella lettera del 18 maggio 2007, ho ritenuto utile richiamare la sua attenzione sul fatto che la corrispondenza a cui lei si riferisce ha esattamente lo scopo di assicurare che tutti i vescovi cattolici siano a conoscenza del dialogo avvenuto tra lei e codesta Congregazione, affinché essi possano sapersi regolare”.
Infatti, nonostante le ambiguità sopra espresse, è effettivamente una cosa buona dal punto di vista della signora Rydén per almeno due motivi:
1. Le Notificazioni del 1995 e del 1996 sono state inviate a tutti i vescovi cattolici del mondo. Al contrario, la lettera positiva del Cardinale Ratzinger del 2004 è stata inviata soltanto a quei Presidenti delle Conferenze Episcopali che avevano risposto alla sua lettera del 2003 (vedere sopra). Ora, a seguito della lettera del Cardinale Levada del 25 gennaio 2007, tutti i vescovi cattolici nel mondo sono stati informati del dialogo che ha avuto luogo tra la signora Rydén e la CDF.
2. Le Notificazioni del 1995 e del 1996 “sollecitano l’intervento dei Vescovi affinché informino
adeguatamente i loro fedeli, e non venga concesso alcuno spazio nell’ambito delle proprie diocesi
alla diffusione delle sue idee.” Ora, spetta ai vescovi dare il loro “giudizio prudenziale caso per
caso… tenendo conto della possibilità concreta che hanno i fedeli di leggere gli scritti nel contesto di
tali chiarificazioni ”
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